Grégoire Canvel ha tutto. Una donna che lo ama, tre figlie deliziose, un mestiere che lo appassiona. Fa il produttore cinematografico e al suo lavoro dedica tutto il tempo e le energie. La famiglia ne risente ma lo comprende. Ha carisma, Grégoire. Ha prodotto tanti film, preso molti rischi e accumulato debiti. La sua Moon Film è sull'orlo del fallimento. Lui resiste ad ogni costo ma lo scacco è evidente, il danno irreparabile. Spalle al muro, sceglie di uscire di scena con un gesto estremo e nessuna spiegazione. Agli altri, ancora una volta, il compito di capire. Al secondo lungometraggio, dopo Tout est pardonné, Mia Hansen-Løve, classe 1981, un passato da attrice per Assayas e un'esperienza di scrittura ai Cahiers, racconta una figura umana, quella di Humbert Balsan, produttore illuminato, suicida nel 2005. La sua conoscenza di Balsan non è tale da obbligarla alla fedeltà, per cui la regista inventa,...
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